da 20/04/2017 a 25/06/2017
Prima antologica in Italia dedicata al membro più giovane della famosa scuola di Düsseldorf, allievo di Bernd e Hilla Becher, artista fotografo dalla indiscussa sensibilità pittorica e maestro indiscusso della rarefazione in paesaggi dove arte e natura sono intimamente legati.
La mostra “De Sublime” ha presentato 28 opere, inclusi 4 video, che ripercorrono i capitoli più importanti della sua intera produzione. Abbiamo ricosperto così i paesaggi e le vedute, dove la luce e l’inquadratura allargano lo sguardo verso l’infinito in una espansione onirica e perturbante al tempo stesso; le cartoline e le eliografie, dove l’utilizzo delle cartoline d’inizio ‘900, e la loro successiva rielaborazione, o di immagini rese simili alla pittura con la tecnica dell’eliografia, appaiono come frammenti di memorie collettive. E poi la serie dedicata allo straordinario Giardino di Ninfa, che si svela negli scatti pittorici di Esser in costante tensione tra micro e macro visioni, tra sfocatura e nitidezza, riprendendo la tradizione ottocentesca della pittura naturalistica e del vedutismo archeologizzante, con la presenza compositiva delle rovine; per giungere poi fino all’ultimo processo creativo del grande artista che, come un alchimista contemporaneo, continua la sua inesauribile ricerca anche in fase di postproduzione, rigorosamente manuale, sperimentando la stampa su rame e argento e gli effetti dell’ossidazione su alcuni punti di luce.
La sua ricerca ha incluso l’emozione nell'idea documentaristica della ricerca dei Becher, rimanendo comunque vicino al senso concettuale della fotografia e al valore della memoria trasmesso dai suoi celebri insegnanti, che hanno sempre sostenuto il suo lavoro.
Un filo rosso attraversa tutta la sua produzione: l'autenticità della ricerca che invita a ripensare la fotografia come strumento di originalità e a ridefinire il suo territorio.
Frutto di ricognizione e preparazione meticolosa, il luogo e l’inquadratura di ogni sua opera diventano essi stessi parte di quel momento preciso che è il tempo perfetto, ma anche uno spazio ben definito e rigoroso. Spazio e tempo sono le due coordinate che costruiscono le sue fotografie. Il momento presente e lo spazio definito, “quì è ora”, dilatano i propri confini fino a perdersi nell'infinito, in una sfera rarefatta tra le dimensioni del tempo e dello spazio, in cui lo spettatore perde i propri confini e i propri riferimenti, ma ritrova l’esperienza interiore e intima del senso profondo della realtà e della sua bellezza senza fine.
La poetica di Esser si manifesta proprio di fronte alla magnificenza della natura, alla sua bellezza, alla vastità degli spazi, in cui grazie al sentimento del sublime l'uomo può fare esperienza dell'infinito. La contemplazione di tale spettacolo induce la mente a prendere coscienza del proprio limite razionale e a riconoscere la possibilità di una dimensione sovrasensibile, da esperire sul piano puramente emotivo.
Frutto di ricognizione e preparazione meticolosa, il luogo e l’inquadratura di ogni sua opera diventano essi stessi parte di quel momento preciso che è il tempo perfetto, ma anche uno spazio ben definito e rigoroso. Spazio e tempo sono le due coordinate che costruiscono le sue fotografie. Il momento presente e lo spazio definito, “quì è ora”, dilatano i propri confini fino a perdersi nell'infinito, in una sfera rarefatta tra le dimensioni del tempo e dello spazio, in cui lo spettatore perde i propri confini e i propri riferimenti, ma ritrova l’esperienza interiore e intima del senso profondo della realtà e della sua bellezza senza fine.
La poetica di Esser si manifesta proprio di fronte alla magnificenza della natura, alla sua bellezza, alla vastità degli spazi, in cui grazie al sentimento del sublime l'uomo può fare esperienza dell'infinito. La contemplazione di tale spettacolo induce la mente a prendere coscienza del proprio limite razionale e a riconoscere la possibilità di una dimensione sovrasensibile, da esperire sul piano puramente emotivo.
Entrare nel mondo di Elger Esser è un viaggio nella dimensione del tempo e dello spazio senza fine.
A cura di Enrica Viganò e Alessandra Klimciuk
Realizzata dalla Fondazione Stelline in collaborazione con Admira e con il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano.
Realizzata dalla Fondazione Stelline in collaborazione con Admira e con il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano.